Le apparizioni (1933)

Venerdì 20 gennaio

Avendo dormito male quella notte, Mariette resta a letto tutto il giorno; il Cappellano Louis Jamin viene a trovarla verso le 10.

Alle 18.40 Mariette dorme ancora. Più tardi racconterà: “I miei genitori avevano detto: Lasciamola dormire, ma un quarto d’ora prima delle 19, mi sono svegliata“.

Alle 19 Mariette si mette in ginocchio sul sentiero; è molto buio, ma vi è più gente della sera precedente: due giornalisti, un medico, due amici dell’abate Brabant e un gruppo dei nobili Marmol che ritorna da Liegi.

Dopo alcune Ave Maria si sente la bimba: “Ah!  Eccola! Cosa desiderate, mia Bella Signora? Oh! Una piccola cappella!

In seguito a ciò, alcuni giorni dopo il Cappellano si porta alla scuola, ed alla fine delle lezioni si intrattiene con il maestro Leone Gaspar, che conosce molto bene Mariette, sua allieva da sei anni; la conversazione si sviluppa sul carattere di Mariette, certificato da un documento scritto datato 28 gennaio 1933.

La bambina è di temperamento calmo, timido, estranea alla frode ed alla simulazione; non mi ha mai ingannato né mentito; è docile e pare sensibilissima ai rimproveri. E’ facile alle lacrime. Nei giochi, passa inosservata, non cerca mai di dirigerli…  D’intelligenza normale con una personalità molto accentuata, dovuta, con molta probabilità, alle responsabilità che si assume in famiglia… E’ di spirito positivo e pratico, poco incline alle fantasticherie ed ai giochi dell’immaginazione… In breve: una buona ragazzina, che in nulla si distingue dalla massa, né nel bene né nel male…

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